Cartomanzia: di cosa si tratta

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Cartomanzia: di cosa si tratta

L’uomo è da sempre alla ricerca di un metodo per comprendere in anticipo cosa avverrà domani; quali saranno i piani che andranno a buon fine e quelli che invece non daranno frutti. I metodi per farlo sono vari, solitamente basati su una certa visione dell’occulto, completamente scientifica.

Tra questi metodi di divinazione c’è anche la cartomanzia, ossia la lettura del futuro, ma anche del presente e del passato, attraverso l’interpretazione delle carte, come ci spiegano anche sul sito https://www.cartomanziaprofessionalealtelefono.com/.

Le carte per la cartomanzia

I cartomanti sono soggetti in grado di attribuire un significato preciso ad alcune carte, scelte casualmente da un mazzo. Per questo tipo di divinazione si usano le carte che il cartomante preferisce, anche se nella maggior parte dei casi si tratta dei tarocchi, o meglio dei cosiddetti arcani maggiori.

Si tratta di carte presenti in Europa sin dal XIV° secolo, utilizzate per la divinazione solo nel corso dell’800. Le figure sugli arcani maggiori, detti anche trionfi, rappresentano re e papi, la morte e alcune immagini di varia natura.

C’è chi utilizza, per la cartomanzia, i classici mazzi di carte francesi, quelli con cuori, quadri, fiori e picche; ci sono poi mazzi particolari, come ad esempio le sibille italiane, o altri nati appositamente per la divinazione.

Una breve storia

Si legge che la cartomanzia derivi da pratiche dell’antico Egitto. In realtà non possiamo sapere se a quei tempi si utilizzassero le carte per questo scopo, in quanto non ci sono pervenuti mazzi tanto antichi. Tale tradizione deriva dal fatto che le carte oggi utilizzate in Europa derivano verosimilmente da quelle che erano usate dai Mamelucchi, una popolazione islamica proveniente dall’Egitto, che arrivò nelle sue guerre di conquista sino in Europa centrale.

Nelle loro scorribande oltre a distruzione e saccheggio lasciarono alle loro spalle anche le carte da gioco, quelle che oggi usiamo per la briscola, ma anche per la cartomanzia. Gli antichi mazzi del nord Italia, alcuni ancora visibili nei musei, comprendevano infatti sia le classiche carte con coppe, denari, bastoni e spade, sia gli arcani maggiori.

Dai tarocchi alla cartomanzia

Fu solo nel 1800 e nel 1900 che alcuni appassionati di occultismo cominciarono ad utilizzare le carte dei tarocchi per la divinazione degli eventi futuri. Per farlo crearono dei codici precisi, alcuni dei quali sono utilizzati ancora oggi dai cartomanti.

Questi testi contengono l’interpretazione delle varie figure presenti sulle carte, singolarmente o in varie combinazioni. Gli autori dei testi di cartomanzia dichiarano di rifarsi a tradizioni antiche, ma non vi sono documenti di alcun genere che comprovano la loro esistenza.

Come si fa

Il cartomante utilizza per la divinazione il suo mazzo personale, scelto come meglio crede e preferisce. Lo mostra al cliente, il quale deve scegliere un numero preciso di carte, che vanno poi scoperte una alla volta.

Ogni singola figura, numero o seme sulla singola carta ha un significato specifico; nel caso dei tarocchi le carte hanno anche un verso: pescarla dritta o rovesciata ne modifica il significato dal punto di viste divinatorio.

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