Tutti pazzi per il sale ma ecco perché in ogni dieta dovrebbe essere ridotto al minimo

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sale nella dieta

Un po’ di sale nella vita e, diciamocelo, anche nel cibo, rende tutto più saporito e piacevole ma occhio ad esagerate perché si può andare incontro a guai veramente seri. Siamo portati ad aggiungere e ad aggiungere, per rendere tutto più buono ma non ci rendiamo conto che il 75% del sale che consumiamo è già presente negli alimenti in forma naturale.

Le nostre aggiunte, insomma, non dovrebbero ricoprire che il 25% e invece le quantità cui siamo abituati, soprattutto gli italiani, sono di gran lunga più alte. In Itali, come nel resto del mondo, si continua ad abusare e rischi sono gravissimi in termini di ipertensione e ictus.

sale nella dietaAnche sotto questo profilo, purtroppo, maschietti e femminucce non sono uguali e dagli studi esistenti, in particolare quelli dell’Oms, emerge come gli uomini (10,6 grammi) ne consumino fino al doppio rispetto alle donne (8,2 grammi). Insomma solo il 5% degli uomini e il 15% delle donne resta entro i limiti giornalieri che dovrebbero essere di 5 grammi.

Lo ha rilevato il ministero della Salute in occasione della Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale, che si è svolta dal 20 al 26 marzo. L’iniziativa, istituita nel 2005, è promossa dalla World Action on Salt and Health (Wash) per migliorare la salute delle popolazioni di tutto il mondo.

Si è calcolato infatti che se si riducesse il consumo di sale nel mondo da 10 a 5 grammi al giorno, si avrebbe un calo del 23% del rischio di ictus, pari a 1,2 milioni di morti, e del 17% per le malattie cardiovascolari, pari a 3 milioni di morti. Come dimostrano i dati e gli studi, insomma, è vero che il sale rende tutto più buono ma le conseguenze in termini di salute e malattie sono davvero gravi.

Che non bisogna esagerare, per la pressione più che alto, è un fatto risaputo ma molto spesso la questione viene presa con leggerezza perché non si conoscono nel dettaglio le conseguenze devastanti. I dati raccolti dal Ministero, con il Progetto CCM ‘MinSal 2009-2012’ attraverso l’analisi delle urine, mostrano valori nella popolazione ben superiori a quelli massimi raccomandati in tutte le Regioni, pur con differenze: minori al Nord e maggiori al Sud.

In quasi tutte le regioni non più dell’1% consuma sempre pane con poco o senza sale. Anche le persone ipertese mangiano troppo salato (10,1 grammi gli uomini e 8,1 grammi le donne), così come i bambini tra i 6 e 18 anni, con 7,4 grammi al giorno tra i ragazzi e 6,7 tra le ragazze. Il problema principale, in buona sostanza, è che tali cattive abitudini cominciano da bambini e poi restano per sempre.

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