Pordenone: arrestato pericoloso latitante condannato a undici anni per reati predatori nel nord est

0
arrestato pericoloso latitante

Nelle prime ore della mattinata di ieri, 24 maggio, personale della Squadra Mobile della Questura di Pordenone con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo “S.C.O” della Polizia di Stato, hanno catturato il 55enne ricercato K. L., originario della provincia di Udine.

Il latitante è stato sorpreso nel sonno, mentre dormiva all’interno della propria autovettura divenuta ormai la sua casa, nascosta tra i filari di un vigneto tra le province di Pordenone e Treviso, così da essere pronto a darsi alla fuga in caso di arrivo delle forze dell’ordine

L’uomo si era dato alla latitanza rendendosi irreperibile dal mese di agosto 2017 quando a carico dello stesso la Procura della Repubblica di Pordenone aveva emesso l’ordine di cattura per la condanna ad anni dieci, mesi dieci e giorni due di reclusione per una lunga scia di reati predatori, quali rapine, furti aggravati, maltrattamenti verso familiari e conviventi, lesioni, commessi nelle Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Nella sua lunga carriera criminale l’uomo ha accumulato 12 sentenze definitive di condanna, rendendosi latitante, periodo durante il quale, più volte si è sottratto alla cattura, usando violenza contro le forze dell’ordine, di volta in volta impegnate nel suo rintraccio.

K. L. nato a Gemona del Friuli (UD): colpito da Provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso in data 02.10.2018 dalla Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Pordenone.

Pena da scontare anni 10 mesi 10 e giorni 2 di reclusione per: reati contro il patrimonio (furto aggravato incendio, rapina), contro la persona (Maltrattamenti, lesioni, favoreggiamento, resistenza a P.U.) ed evasione.

Nel 2015 detenuto in carcere per scontare una pena per furti commessi in provincia di Udine, ove era stato raggiunto in gennaio da ordinanza di custodia del GIP di Pordenone per furto in concorso, era stato temporaneamente trasferito nella struttura ospedaliera del “CRO” di Aviano (PN), da cui poi era evaso. .

In data 11.02.2019 personale della Squadra Mobile della Questura di Pordenone si recava in zona Budoia (PN) ove veniva segnalata la presenza del catturando, ove, in una zona campestre/agricola sita in località Santa Lucia di Budoia (PN), notava un autovettura dalle caratteristiche simili a quella in uso al ricercato.

Il servizio di osservazione continuava sino a quando il latitante, notata l’autovettura, saliva assieme alla sua compagna ed al loro bambino a bordo del mezzo ed impegnava a forte velocità le stradine sterrate caratterizzanti la zona. La velocità, unita al vantaggio che ne contraddistingueva la fuga, non permetteva agli operatori alcun tipo d’intervento, inoltre, raggiunta una strada provinciale lì vicina, il mezzo faceva perdere le proprie tracce.

Il veicolo, nel corso della giornata veniva più volte intercettato ma, non verificandosi situazioni tali per operare in sicurezza (presenza di traffico, luoghi non idonei, continuo moto del mezzo, presenza bordo di terzi soggetti, tra i quali un minore ), il servizio di pedinamento continuava sino alle prime ore della serata, quando, al fine di fuggire, imboccava una stradina campestre attraversando un campo coltivato e facendo perdere nuovamente le proprie tracce.

La propensione alla fuga caratterizzante il K. L. e la sua assoluta non curanza nel mettere in pericolo eventuali altri soggetti che a lui si accompagnano, unita all’indole violenta dello stesso, oltre che nei casi su evidenziati, emergeva altresì durante altri tentativi di fuga posti in essere dal catturando.

Si rammenta che, durante le fasi che hanno preceduto l’arresto avvenuto in data 11.04 2017 da militari della Stazione Carabinieri San Giorgio in Bosco (PD), al fine di guadagnarsi la fuga il latitante colpiva violentemente gli operatori intervenuti causando loro lesioni.

Altro caso volto a specificare l’indole del latitante, risale all’anno 2018 allor quando, vistosi scoperto fuggiva a bordo di un mezzo di grossa cilindrata cercando di investire gli operatori lì presenti.

Dal prosieguo delle indagini è emerso che il catturando utilizzasse autovetture di grossa cilindrata, atte ad un utilizzo fuoristrada, servendosi delle stesse come vere e proprie abitazioni, all’interno delle quali trovava riparo e tempestività nelle eventuali fughe.

Giova altresì precisare la non comune abilità nella guida che caratterizza il catturando, unita alla conoscenza dei luoghi dallo stesso frequentati, rendeva alquanto arduo il predisporre qualsivoglia tipo di servizio volto alla cattura.

Il ricercato, oltre a pernottare in zone alquanto ardue da raggiungere (appezzamenti di terra lontano dalle vie di comunicazione per raggiungere i quali si è obbligati ad impegnare stradine di campi non segnalate né visibili) risultava aver trovato altresì riparo in territorio sloveno ove, in alcune occasioni ha pernottato, mentre nelle ore diurne risultava sempre alla guida dell’autovettura effettuando brevi soste in zone campestri per poi ripartire senza mete specifiche.

L’epilogo alle ore 02.30 della scorse notte quanto è stato sorpreso nel sonno dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone che hanno così posto fine alla latitanza del ricercato K. L.

Fonte: Questura di Pordenone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *