Il dating online? Non funziona, solo pochi italiani sono davvero interessato a trovare l’amore

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L’abbondanza degli incontri ha reso “disfunzionale” il corteggiamento. A metterlo in evidenza è Anima Select che preconizza la fine del dating online e l’inizio di un nuovo tipo di “matchmaking”. Il primo esperimento di successo è stato quello di eHarmony, ad implementarlo uno psicologo che però ha avuto il limite di fermarsi al livello della logica.

Ora è il momento del “matchmaking“, che però non è solo “mettere insieme”. Il primo esperimento di successo è stato quello di eHarmony creato dallo psicologo Neil Clark Warren, che però ha avuto il limite di fermarsi al livello della logica. Noi andiamo oltre, vogliamo privilegiare un approccio “analogico” – e quindi la comunicazione non verbale – per scoprire quello che le persone veramente vogliono e che nella maggior parte dei casi non emerge a livello razionale – spiega Giuseppe Gambardella, ideatore e ceo di Anima Select, l’organizzazione che ha rivoluzionato il mondo degli incontri grazie alle tecniche scientifiche dell’«abbinamento emotivo».

Con i siti e le app si hanno sempre più incontri – ma sempre più dispersivi – con un numero forse anche rilevante di sconosciuti connessi in rete, ma anche dispersi e quindi in realtà poco presenti. Secondo quanto rileva una ricerca della Global Web Index, inoltre, i siti di dating sono usati non solo per cercare l’amore, ma anche per tradire.

Secondo la società inglese di consumer profiling, il 42% degli iscritti alle app come Tinder è sposato (30%) o comunque in una relazione (12%). Quello che cercano è solo trasgredire, e invece di visitare siti come Arcaton.com, che propone annunci di accompagnatrici, prova a farlo in maniera impropria fingendosi single.

In pratica il concetto di dating online racchiude realtà molto diverse e in conflitto tra loro ed appena l’11% di chi utilizza i siti di incontri e le app è veramente interessato a trovare un partner duraturo. Un considerevole 23% degli utenti considera invece l’uso degli strumenti di dating sul web solo una “fonte di trasgressione”.

Senza considerare che tra chat, email e messaggi WhatsApp che non sono altro che una “negazione seduttiva”, l’abbondanza degli incontri facilitata dai portali e dalle app ha reso “disfunzionale” il corteggiamento – osserva Roberto Sberna, direttore generale dell’azienda.

Nella migliore delle ipotesi, quando le intenzioni sono buone, qualche coppia si forma ma le possibilità di successo sono esigue. Lo dimostrano i fatti: il 98% delle coppie così formate alla fine scoppiano.

Hanno provato a cavalcare quest’onda portali come Badoo e Lovepedia, che si sono particolarmente rivolti agli under 30, oppure come Lovoo e Meetic, forse rivolti ad un pubblico un po’ più grande. Ma alla base non vi è mai stato un vero servizio di matchmaking.

Nel 2000 a Pasadena, negli Stati Uniti, il metodo di eHarmony voluto dallo psicologo Neil Clark Warren è stato innovativo. E così anche l’approccio a livello europeo di Parship che nel 2001 lanciava un portale dedicato degli incontri seri, orientati a costruire una relazione duratura e basati sull’affinità di coppia.

Ora l’azienda vuole andare oltre ed il suo asso nella manica è il «metodo delle discipline analogiche». Come nel 2000 per eHarmony, anche qui, dietro, vi è uno psicologo famoso: Stefano Benemeglio, padre delle discipline analogiche, noto per i molti esperimenti di successo portati avanti nelle sedi più prestigiose includendo anche l’Ordine dei Medici di Madrid e per la sua ampia ricerca portata avanti fin dagli Anni Settanta quando fu counselor e coach di numerose stelle di Hollywood.

Proprio dopo aver partecipato ai corsi tenuti dallo psicologo romano, l’imprenditore italo-inglese ha lanciato questa nuova iniziativa che -attraverso parametri analogici- consente ad Anima Select di offrire la possibilità di raggiungere un pieno benessere emotivo e trovare quella che veramente è la propria anima gemella.

Le probabilità di riuscita sono elevatissime poiché a priori il «match» avviene solo con persone che hanno una tipologia analogica compatibile. Seguendo queste tecniche scientifiche, le coppie così formate hanno sempre un “incastro reale” basato sulla determinazione di 8 tipologie emotive.

Dopo il flop delle app come Tinder, che a livello mondiale si stima avere oggi 50 milioni di iscritti, costretti ad acquistare servizi extra per vedere risultati che poi sono scarsi e non si capisce chi veramente può pensare di poter capire da un paio di foto e due righe di presentazione se una persona è veramente compatibile, nasce dunque un nuovo approccio che niente ha a che vedere con quello che esisteva negli Anni Ottanta, ma che tiene conto degli aspetti più profondi e innovativi della psicologia umana, prestando una particolare attenzione al benessere emotivo della persona.

La persona giusta è una sola ed è improbabile trovarla su un’app, ma in amore non bisogna mai accontentarsi. Così, basandosi sulla propria tipologia analogica, trovare nella vita reale il partner speciale che si è sempre sognato non è poi così difficile

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